A/B Testing
Metodologia di test che confronta due versioni di una pagina web, email, o elemento per determinare quale performa meglio in termini di conversioni o engagement. La versione vincitrice viene applicata come default.
Metodologia di test che confronta due versioni di una pagina web, email, o elemento per determinare quale performa meglio in termini di conversioni o engagement. La versione vincitrice viene applicata come default.
Secondo livello di conformità delle WCAG, che garantisce accessibilità ai contenuti di una pagina web per la maggior parte degli utenti con disabilità.
Massimo livello di conformità delle WCAG che fornisce la migliore accessibilità possibile, richiesto e obbligo per siti governativi e servizi pubblici.
La porzione di una pagina web visibile senza scorrere verso il basso. Include testo, immagini, form e altri elementi immediatamente visibili all’utente.
Utente che ha visitato o interagito con una pagina di sito web in un periodo di tempo specifico (giornaliero, settimanale, mensile).
L’AI impara senza etichette, cercando schemi, gruppi o correlazioni all’interno dei dati.
Applicazioni comuni:
Modalità di apprendimento in cui un agente AI interagisce con un ambiente e riceve ricompense o penalità in base alle sue azioni.
Applicazioni:Addestramento di agenti autonomi (robotica, giochi, recommendation engine)
È la base del RLHF quando abbinato al feedback umano.
Tipo di addestramento in cui il modello di intelligenza artificiale impara da un dataset etichettato, cioè con input associati a un output corretto.
Piattaforma avanzata di web analytics, di proprietà di Adobe, che fornisce insight dettagliati sul comportamento degli utenti e le prestazioni del sito web. Simile a Google Analytics.
Sistema di gestione tag di Adobe per implementare e gestire codici di tracciamento e pixel su siti web, senza dover modificare direttamente il codice sorgente. Simile a Google Tag Mananger.
Ottimizzazione per i motori di ricerca con risposta AI-Based (come ChatGPT, Perplexity, Germini, AI Overview e BingChat), focalizzata sulla creazione di contenuti che vengono utilizzati per generare risposte AI.
Sistema di Intelligenza Artificiale autonomo che può eseguire compiti complessi, prendere decisioni e interagire con vari strumenti per completare obiettivi specifici.
Intelligenza artificiale con capacità cognitive equivalenti a quelle umane, in grado di comprendere, apprendere e applicare conoscenze in diversi domini.
Metodologia di sviluppo iterativa e collaborativa utilizzata per la realizzazione rapida di progetti web e software, che facilita modifiche veloci e ottimizzazioni continue senza bloccare l’intero flusso di deploy.
Piattaforma SEO completa che offre strumenti per analisi backlink, ricerca parole chiave, audit tecnico e monitoraggio posizioni.
Modalità attiva che trasforma un motore di ricerca in assistente conversazionale, generando risposte complete invece di restituire solo link.
Attiva in Perplexity, Bing Chat, Google Search Labs e ChatGPT Browse. Implica nuove logiche di CTR, menzioni e attribuzione delle fonti. Cambia completamente il modello di comportamento utente.
La nuova funzionalità di Google che mostra un riassunto generato dall’intelligenza artificiale (Gemini) nelle SERP, visibili anche in Italia da marzo 2025.
Pagine dei risultati di ricerca potenziate dall’AI, che includono funzionalità come Google AI Overview o BingChat e risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Tecnologia che permette alle pagine web di inviare e ricevere dati dal server per aggiornare dinamicamente il contenuto senza ricaricare l’intera pagina.
Azienda leader nel settore CDN (Content Delivery Network) e sicurezza informatica. Fornisce soluzioni per l’accelerazione dei siti web, la protezione dagli attacchi DDoS e il cloud edge computing.
Un insieme di regole e calcoli utilizzati dai motori di ricerca per determinare la rilevanza delle pagine web e il loro posizionamento nei risultati di ricerca.
Risposta generata da un modello di intelligenza artificiale che appare credibile ma è falsa, non supportata da dati reali o contraddice informazioni note. È uno dei limiti principali dei modelli linguistici generativi.
Descrizione testuale di un’immagine utilizzata dai lettori di schermo e dai motori di ricerca per comprendere il contenuto visivo. Essenziale per l’accessibilità web e l’indicizzazione su motori di ricerca quali Google Images o strumenti come Google Lens.
Framework open-source di Google per creare pagine web ultra-veloci su dispositivi mobili, importante per performance e user experience.
Valutazione dell’usabilità di un sito web basata su principi e best practice consolidate, complementare ai test con utenti reali.
Il testo visibile e cliccabile di un collegamento ipertestuale. È importante per la SEO perché fornisce contesto ai motori di ricerca sul contenuto della pagina di destinazione.
Framework JavaScript sviluppato da Google per creare applicazioni web dinamiche e single-page applications (SPA).
Intelligenza Artificiale specializzata in compiti specifici, come il riconoscimento vocale o la raccomandazione di contenuti (viene chiamata anche Intelligenza Artificiale Stretta).
Server web open-source ampiamente utilizzato per ospitare siti web, supporta htaccess e configurazioni per ottimizzazioni SEO.
Insieme di protocolli e strumenti che permettono a diverse applicazioni di comunicare fra di loro.
Strutturazione e organizzazione delle informazioni di un sito web per migliorare usabilità, navigazione e SEO.
Set di attributi HTML che migliorano l’accessibilità di elementi dinamici e interattivi, rendendoli interpretabili dagli screen reader.
Strategia di content marketing che consiste nella creazione e distribuzione di articoli informativi per aumentare autorità e backlink.
Nel contesto AI è un output generato da modelli di Intelligenza artificiale come documenti, codice o contenuti che possono essere utilizzati e modificato dall’utente.
Forma ipotetica e teorica di intelligenza artificiale che supererebbe significativamente l’intelligenza umana in tutti i campi di applicazione (viene chiamata anche Super Intelligenza Artificiale).
Elemento HTML5 utilizzato per contenuti correlati, ma non essenziali al contenuto principale della pagina. Si solito viene usato per indicare le sidebar laterali.
Ottimizzazione delle app per migliorare la visibilità e il ranking negli app store (Google Play, Apple App Store) per incrementare il download rate delle app stesse. Equivalente della SEO per le applicazioni mobile.
Un attacco DDoS consiste nel sovraccaricare un server, un sito web o un’intera rete tramite un’enorme quantità di richieste simultanee provenienti da più dispositivi compromessi (botnet), con l’obiettivo di renderli inaccessibili agli utenti legittimi.
È una delle minacce informatiche più comuni ai siti web aziendali.
Impatta la SEO se il sito va offline (restituendo continuamente un errore 500) o diventa lento per i crawler.
Il pubblico target di un sito web o campagna marketing, definito da caratteristiche demografiche, interessi e comportamenti.
La credibilità e l’affidabilità percepita di un sito web o di una pagina, spesso misurata attraverso la qualità dei backlink, le menzioni del brand e la reputazione online.
Formato di immagine di nuova generazione (dette Immagini Next-Gen) che offre compressione superiore del 50% rispetto al formato JPEG mantenendo la stessa qualità visiva.
Parte server-side di un’applicazione web non visibile agli utenti, gestisce il CMS, database, logica di business e sicurezza.
Un collegamento ipertestuale da un sito web esterno che punta ad un altro sito. I backlink di qualità sono un fattore di ranking fondamentale per la SEO.
I backlink più conosciuti provengono da campagne di link building (o Article Marketing), guest posting, link earning, e link advertorial.
Processo di identificazione e rimozione (o disavow) di backlink di bassa qualità o spam per migliorare il profilo backlink di un sito e aumentarne così la sua autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca.
Processo di recupero di backlink persi attraverso strategie di outreach, correzione di backlink rotti o ricreazione di contenuti che avevano attirato link di qualità.
Il principale motore di ricerca cinese, che detiene oltre il 70% del mercato di ricerca in Cina. Ha algoritmi e fattori di ranking specifici diversi da Google.
Elemento dell’interfaccia utente che permette agli utenti di cercare contenuti all’interno di un sito web, importante per UX e navigazione.
URL di riferimento utilizzato per risolvere URL relativi in una pagina web, definito tramite il tag base
nell’HTML.
Servizio di data warehouse di Google per analizzare grandi dataset, utilizzato per analisi SEO avanzate e integrazione con Google Analytics.
Il motore di ricerca di Microsoft, secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo dopo Google (escluso YouTube). Utilizza algoritmi di ranking simili, ma non identici a Google. Grazie all’acquisizione nel 2023 di OpenAI, è stato il primo motore di ricerca ad integrare risposte generate da Intelligenza Artificiale nelle proprie SERP (chiamate BingChat).
Servizio di Microsoft che permette alle attività locali di creare e gestire la loro presenza su Bing Maps e nei risultati di ricerca locali. Ha funzionamenti simili, ma differenti rispetto a Google Business Profile.
Strumenti gratuiti di Microsoft per monitorare e ottimizzare le prestazioni di un sito web nei risultati di ricerca di Bing. È il corrispettivo di Bing alla Search Console di Google.
Pratiche SEO non etiche che violano le linee guida dei motori di ricerca, come keyword stuffing, cloaking e acquisto di link.
Piattaforma di pubblicazione online (spesso si tratta di una sezione apposita dei siti web) per la raccolta di articoli e contenuti informativi e divulgativi, fondamentale per le strategie di content marketing e SEO.
Sezione del codice HTML che contiene tutto il contenuto visibile di una pagina web, inclusi testo, immagini, link e altri elementi.
Formattazione del testo in grassetto, che può essere implementata con i tag HTML strong
o b
, utilizzata per enfatizzare contenuti importanti.
Programma automatizzato che naviga il web per conto dei motori di ricerca per indicizzare contenuti. I più famosi sono GoogleBot (di Google) e BingBot (di Bing).
Tecniche per distinguere bot legittimi (come Googlebot, Bingbot) da bot malevoli. Fondamentale per proteggere dati, performance e visibilità SEO. Un tool usato come Bot Management è Akamai.
La percentuale di visitatori che abbandonano un sito dopo aver visualizzato una sola pagina senza compiere alcuna azione. Era la vecchia metrica usata in Google Analytics Universal, anche se è stata deprecata a luglio 2023 con l’introduzione di Google Analytics 4 (e sostituita con la metrica chiamata Engagement Rate), è ancora usata come KPI per analizzare la bontà dei contenuti di un sito web.
Grado di riconoscibilità e notorietà di un marchio tra il pubblico target, spesso misurato attraverso survey e metriche di ricerca branded. Ai può dire che è la “presenza” di un brand nell’ecosistema digitale: più un marchio è noto e più avrà siti che lo menzionano o ne parlano.
Strategia di marketing che definisce come un marchio (brand) vuole essere percepito nella mente dei consumatori rispetto ai competitor. É l’attività cardine per ogni brand in quanto si definisce il Tone of Voice (ToV), la propria Unique Value Proposition (UVP), la target audience, i KPI da misurare e il tipo di campagne digitali e non da mettere in campo.
Insieme di strategie legali, tecniche e comunicative per difendere l’identità e la reputazione del brand online e offline. Tra queste: presidio delle SERP per branded keyword; monitoraggio di mentions AI; difesa da cybersquatting, negatività e contraffazioni
Motore di ricerca indipendente sviluppato da Brave Software, focalizzato sulla privacy degli utenti e sull’indipendenza dai grandi tech. Utilizza l’indice di Bing per mostrare i propri risultati.
Elemento di navigazione che mostra agli utenti la loro posizione attuale nel sito web e il percorso per tornarvi. È molto utile sia per la UX degli utenti, che appunto riescono ad orientarsi meglio nel sito, sia per i bot dei motori di ricerca, che riescono a scoprire nuove pagine e creare correlazioni.
Piattaforma di SEO enterprise basata su AI che offre analisi predittive, contenuti ottimizzati e monitoraggio delle performance organiche. Utilizzata da grandi brand per integrare la SEO con il content marketing.
Un backlink (collegamento esterno) che punta ad una pagina/risorsa non più esistente (404) del proprio sito. Nella SEO, può rappresentare un’opportunità per recuperare link value attraverso redirect o per contattare il sito linkante, tramite azioni di backlink recovery.
Un collegamento che non funziona correttamente e porta ad una pagina di errore 404. I broken link possono danneggiare l’esperienza utente e la SEO.
Software utilizzato per navigare su internet (esempio Google Chrome, Firefox, Safari, Edge), influenza il rendering delle pagine e l’esperienza utente.
Tecnologia che memorizza temporaneamente contenuti web per accelerare il caricamento delle pagine nelle visite successive.
Il tag rel="canonical"
indica ai motori di ricerca quale versione di una pagina considerare come principale quando esistono contenuti duplicati. È uno dei fattori di rank noti sia di Google che di Bing.
Tecnica SEO che analizza la similarità tra testo principale e contenuti di supporto per migliorare la rilevanza tematica.
Rete di server distribuiti geograficamente che memorizzano copie del contenuto del sito per accelerare i tempi di caricamento per utenti in diverse località. Esempi di CDN sono Akamai, Cloudflare, Amazon AWS.
Sistema automatizzato che simula conversazioni umane, sempre più integrato con AI per assistenza clienti e lead generation. I chatbot più comuni sono le interfacce usate per strumenti come ChatGPT, Claude, Google Gemini.
Modello di linguaggio AI sviluppato da OpenAI e rilasciato nel 2022. È oggi uno dei più popolari chatbot AI di tipo multimodale che influenza le strategie di ottimizzazione per la ricerca generativa.
Nel contesto SEO tradizionale si tratta di una menzione del nome del brand, dell’indirizzo e telefono di un’attività (NAP) su altri siti web, o un link detto “naked” che nostri la URL del brand stesso. Nel contesto AI è un riferimento a una fonte utilizzata dall’intelligenza artificiale per generare una risposta.
Metrica ideata da Majestic che misura la quantità di link equity che fluisce attraverso i backlink, indipendentemente dalla qualità delle fonti.
Tecnica usata da motori AI e search engine per valutare la qualità e l’affidabilità delle fonti citate nelle risposte generate.
Come funziona:
Avere link provenienti o diretti a fonti autorevoli (es. enti, media, università) aumenta le probabilità di essere inclusi nelle citazioni AI.
Assistente AI sviluppato da Anthropic, competitor di ChatGPT utilizzato per ricerca, analisi e ottimizzazione dei contenuti.
L’azione di un utente che clicca su un link, un annuncio o un risultato di ricerca. Metrica fondamentale per misurare l’engagement.
La percentuale di utenti che cliccano su un risultato di ricerca rispetto al numero totale di visualizzazioni, o di impression nel caso di risultati in SERP.
È una strategia editoriale che consiste nel creare titoli o anteprime sensazionalistiche, fuorvianti o esagerate, con l’obiettivo di aumentare i clic.
Google penalizza contenuti clickbait nel ranking Discover, News e AI Overview in quanto è contrario alle linee guida E-E-A-T (esperienza, competenza, autorevolezza, affidabilità).
Una tecnica usata da Hacker e malintenzionati per “ingannare” l’utente che clicca su una pagina web. In pratica viene creata una pagina web con un pulsante o un link invisibile agli occhi degli utenti, sovrapposto ad un altro elemento innocuo (come una condivisione sui social, l’iscrizione ad una newsletter, il download di un PDF, ecc). Quando l’utente clicca su quel bottone, convinto di fare un’azione nota, in realtà sta facendo partire un’azione non intenzionale (come scaricare un virus o altro). Evitare queste tecniche è essenziale per avere siti web perfettamente sicuri (punto a favore nel rank su Google).
Una tecnica SEO per impedire questa tecnica è quella di usare gli X-Frame Options Header.
Il dispositivo o software dell’utente finale che richiede e riceve dati da un server web. Può essere banalmente il proprio smartphone, il proprio computer, un tablet, una console di videogiochi, ecc.
Pratica di Black Hat SEO che consiste nel mostrare contenuti diversi ai motori di ricerca rispetto agli utenti umani.
Uno dei Core Web Vitals che misura la stabilità visiva di una pagina, ovvero quanto gli elementi si spostano inaspettatamente durante il caricamento della stessa.
Raggruppamento di parole chiave semanticamente correlate per ottimizzare contenuti che possano posizionarsi per multiple query correlate.
Sistema software che permette di creare, gestire e modificare contenuti digitali senza conoscenze tecniche avanzate. I più famosi CMS sono WordPress, Drupal, Joomla, Magento e Shopify (speciLizzato bella realizzazione di e-commerce).
Sono dei codici numerici che il server restituisce al client quando prova a chiamare una risorsa HTTP. I più famosi sono:
Analisi che segmenta gli utenti in base al momento o al comportamento di ingresso per valutare retention e valore nel tempo.
Analisi sistematica dei competitor per valutarne punti di forza, strategie digitali, traffico, posizionamento SEO, canali e contenuti. Fondamentale per definire la propria strategia.
Modalità di Google che consente ai siti di regolare il comportamento dei tag (Analytics, Ads) in base allo stato del consenso cookie dell’utente.
Funzionamento
Con il Consent Mode attivo, se l’utente nega il consenso, i tag non raccolgono dati identificabili, ma inviano ping anonimi che permettono una stima modellata del comportamento (es. conversioni).
Insight: Essenziale per mantenere il tracciamento delle performance anche in scenari cookieless, pur rispettando le normative privacy (GDPR, ePrivacy).
Professionista che produce contenuti digitali (testo, video, immagini) per piattaforme online e strategie di marketing.
Attacco in cui un malintenzionato modifica i contenuti del sito per inserire spam o codice dannoso, spesso invisibile agli utenti ma rilevato dai motori di ricerca.
Strategia di marketing focalizzata sulla creazione e distribuzione di contenuti di valore per attrarre e coinvolgere un pubblico specifico.
Processo di rimozione o miglioramento dei contenuti di bassa qualità per aumentare l’autorità complessiva del sito. Nel caso di blog è molto utile per eliminare contenuti datati che non portano più alcun valore lato utenti e che sprecano solamente crawl budget.
Aggiornamento e miglioramento di contenuti esistenti per mantenerne la rilevanza e migliorarne le prestazioni SEO.
La quantità di testo che un modello di linguaggio AI può considerare contemporaneamente quando genera una risposta.
Rapporto di contrasto tra testo e sfondo. I livelli WCAG richiedono almeno 4.5:1 (AA) o 7:1 (AAA) per garantire la leggibilità.
Percorso di lead o conversione generato tramite interazione conversazionale con agenti AI o chatbot (es. “miglior CRM?” → “Usa HubSpot” → link diretto).
Applicazioni:
Insight: Serve a progettare contenuti che si prestano alla navigazione guidata AI → prodotto/servizio → conversione, anche in ambienti non tradizionali.
La percentuale di visitatori che compiono l’azione desiderata sul sito (acquisto, iscrizione, download, etc.).
Piccoli file di testo memorizzati dal browser per tracciare informazioni sugli utenti, importante per analytics e conformità privacy.
Assistente AI di Microsoft integrato in Bing e Office 365, utilizzato per ricerca e produttività.
Aggiornamenti importanti dell’algoritmo di Google i di Bing che possono influenzare significativamente i ranking dei siti web.
Metriche specifiche di Google che misurano l’esperienza utente: LCP (Largest Contentful Paint), INP (Interaction to Next Paint) e CLS (Cumulative Layout Shift). Dal 2021 sono ufficialmente un fattore di rank.
Costo pubblicitario basato sul numero di volte che un annuncio viene visualizzato, indipendentemente dai click.
Modello di pricing pubblicitario dove si paga per ogni visualizzazione completa di un video o annuncio multimediale.
Codice di due lettere che identifica un paese specifico, utilizzato nei domini (es. .it per Italia) e nell’attributo hreflang.
Modello pubblicitario in cui l’inserzionista paga ogni volta che un utente clicca sul proprio annuncio.
Numero limitato di pagine che un motore di ricerca scansiona su un sito web in un determinato periodo, importante per siti di grandi dimensioni.
Il processo attraverso cui i bot (detti anche crawler o spider) dei motori di ricerca navigano e scansionano le pagine web per comprenderne e poi indicizzarne il contenuto.
Indizi utilizzati da motori AI e algoritmi di ranking per determinare l’attendibilità e l’autorevolezza di un contenuto o brand, rispondendo così alle linee EEAT.
I principali sonoi
In un ecosistema AI-first, i segnali di credibilità influenzano direttamente la possibilità di essere selezionati in un’AI Overview o chatbot generativo.
Vulnerabilità di sicurezza web che permette ad attaccanti di iniettare script malevoli all’interno di un sito web. Può compromettere la SEO e la fiducia degli utenti.
Pubblicazione dello stesso contenuto su multiple piattaforme o canali social per massimizzare reach e engagement.
Database pubblico di Google che raccoglie dati reali sulle prestazioni web da utenti Chrome, utilizzato per Core Web Vitals.
Header HTTP che protegge il sito da attacchi come cross-site scripting (XSS) e data injection. Migliora la sicurezza e l’affidabilità percepita dal motore.
Linguaggio per definire l’aspetto e la formattazione delle pagine web. La sua ottimizzazione influenza i Core Web Vitals.
Prefisso CSS specifico per browser basati su WebKit (Safari, vecchi Chrome) per implementare funzionalità CSS sperimentali.
Pratica di proteggere sistemi, reti e dati da attacchi digitali. Cruciale per la SEO poiché siti compromessi vengono penalizzati.
Sistema per organizzare, archiviare e distribuire risorse digitali come immagini, video e documenti, importante per e-commerce e content marketing.
Modalità di visualizzazione con sfondo scuro e testo chiaro che riduce l’affaticamento degli occhi e migliora l’accessibilità secondo le WCAG.
Sistema di archiviazione che conserva grandi quantità di dati grezzi in formato nativo fino a quando non sono necessari per effettuare analisi o altro. Usato sui big data e machine learning.
Violazione della sicurezza che comporta un accesso non autorizzato e la divulgazione di dati sensibili, può causare severe penalizzazioni SEO e perdita di fiducia degli utenti verso il brand.
Processo di estrazione automatica di pattern, relazioni e insight da grandi quantità di dati. Usato in ambito SEO per identificare trend, cluster o anomalie nei comportamenti utente.
Sistema di archiviazione centralizzato che raccoglie e organizza dati provenienti da diverse fonti per analisi e reporting.
Raccolta strutturata di dati organizzati per analisi, nel contesto SEO include dati di traffico, keyword research, backlink analysis e performance metrics.
Formato standardizzato per fornire maggiori informazioni sui contenuti di una pagina ai motori di ricerca e gli LLM, implementato tramite JSON-LD, microdata o RDFa.
Sottocampo del machine learning che utilizza reti neurali artificiali con molteplici livelli per analizzare dati complessi, alla base dei moderni motori di ricerca AI e algoritmi di ranking.
Un collegamento che punta direttamente a una pagina specifica all’interno di un sito web, piuttosto che alla homepage.
Metrica che misura la percentuale di utenti che raggiunge sezioni molto basse di una pagina, tipicamente oltre il 75–90% dell’altezza. Indica l’effettivo ingaggio con contenuti lunghi.
Contenuti multimediale sintetico creato con intelligenza artificiale generativa che sostituisce la somiglianza di una persona con quella di qualcuno altro, può influenzare la credibilità e l’affidabilità dei contenuti.
Modello di linguaggio AI cinese open-source che sta guadagnando popolarità per la ricerca e l’ottimizzazione dei contenuti.
Visite al sito web provenienti da utenti che digitano direttamente l’URL nel browser o utilizzano i segnalibri.
Nel contesto dello sviluppo web, una directory è la cartella (folder) dove vengono caricate le risorse di una pagina web, quali CSS, JavaScript, HTML, ecc. In ambito SEO è un elenco organizzato di siti web categorizzati per argomento, storicamente importante per “attrarre” backlink a basso costo e ancora utile per nicchie specifiche.
Direttiva nel file robots.txt che indica ai crawler dei motori di ricerca di non accedere a specifiche sezioni o file del sito.
La sua alternativa è l’istruzione Allow.
Strumento di Google che permette di comunicare al motore di ricerca di ignorare specifici backlink dannosi o con bassa autorevolezza che puntano al proprio sito.
Sistema gerarchico decentralizzato utilizzato per tradurre i nomi di dominio leggibili dagli esseri umani (es. www.azaina.it) in indirizzi IP numerici (es. 93.184.216.34) che i computer utilizzano per identificarsi e comunicare in rete.
Componenti principali:
Un DNS veloce e ben configurato migliora i tempi di caricamento, riduce errori di accesso e ottimizza il crawling dei motori di ricerca.
Processo con cui un nome di dominio (es. www.azaina.it) viene tradotto nel suo indirizzo IP corrispondente (es. 192.0.2.1) tramite il sistema DNS (Domain Name System).
Come funziona:
Quando un utente digita un URL o clicca un link, il browser effettua un DNS lookup per individuare dove si trova fisicamente il sito web. È un passaggio essenziale per avviare qualsiasi connessione internet.
La velocità del DNS Lookup influisce direttamente sui tempi di caricamento e sui Core Web Vitals (LCP, TTFB).
DNS mal configurati possono generare errori di risoluzione e impattare il crawling dei motori di ricerca.
Rappresentazione strutturata di una pagina web che permette a JavaScript di manipolare dinamicamente contenuto e stile.
Metrica sviluppata da Moz che predice la capacità di un dominio di posizionarsi nei motori di ricerca, su una scala da 1 a 100.
Metrica ideata da Ahrefs, simile al DA di Moz, che valuta la forza del profilo backlink di un dominio su una scala 0-100.
Strategia che definisce come strutturare e utilizzare domini e sottodomini per ottimizzare la presenza online e la SEO, ed evitare pratiche illecite come il phishing.
Nome univoco che identifica un sito web su internet. Si divide in:
Velocità di download di file o contenuti da un sito web, influenza l’esperienza utente e può impattare le metriche di performance.
Strategia di marketing digitale che mira a convertire traffico online in visite fisiche ai punti vendita. È una metrica da considerare quando si lavora con attività di SEO Locale (come Google Business Profile o Bing Places), o strategie omnicanali.
Motore di ricerca focalizzato sulla privacy degli utenti, che non traccia né memorizza le ricerche personali.
Contenuti identici o molto simili presenti su più pagine web, che possono causare problemi di indicizzazione e penalizzazioni.
Commercio elettronico che permette vendite online, richiede ottimizzazioni SEO specifiche per prodotti, categorie e checkout.
I criteri aggiornati di Google per valutare la qualità del contenuto: esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità. L’esperienza è stata aggiunta nel 2022.
Motore di ricerca tedesco che utilizza i profitti delle ricerche per piantare alberi. Rappresenta una nicchia crescente di motori di ricerca ecologici.
È il feed personalizzato di Microsoft Edge e Windows, integrato nel pannello notizie e meteo del sistema operativo. I contenuti provengono da MSN (Microsoft Start) e sono presentati tramite WebView2, la componente basata su Edge per il rendering web nelle app desktop.
Caratteristiche principali: Visualizza articoli personalizzati, news e suggerimenti come Google Discover.
È nativamente integrato nei dispositivi Windows 10 e 11.
Supporta notifiche, ads nativi e segmentazione per interesse.
SEO e contenuti: i siti inclusi nel Microsoft Start Publisher Program possono apparire nel feed.
È una fonte di traffico referral AI e news-based da tenere in considerazione
Metrica che misura il rapporto tra traffico organico generato e risorse investite in un blog o sito web.
Strategia di marketing che utilizza la posta elettronica per comunicare con prospect e clienti, complementare alla SEO per nurturing.
Rappresentazioni numeriche dense di parole, frasi o documenti utilizzate nei modelli AI per comprendere le relazioni semantiche tra i contenuti.
Percentuale di interazioni (like, commenti, condivisioni) rispetto al numero totale di visualizzazioni o follower.
È la nuova metrica introdotta da Google Analytics 4, che sostituisce la precedente Bounce Rate.
Concetto, persona, luogo o oggetto riconosciuto dai motori di ricerca, fondamentale per la SEO semantica e il Knowledge Graph di Google.
Processo di riconoscimento e allineamento di un’entità citata in un contenuto (es. “Nike”) con la sua entità reale nel knowledge graph di Google o dei modelli AI.
Rafforza la visibilità nei risultati AI; Aumenta la probabilità di comparire in schede, overviews e risposte sintetiche;
Evita confusione tra entità simili (es. “Apple” frutto vs. brand)
Ottimizzare una pagina per l’entity matching significa usare segnali coerenti (schema markup, contesto, fonti autorevoli, link interni e citazioni esterne).
Ottimizzazione basata su entità semantiche piuttosto che solo parole chiave, sempre più importante nell’era dell’AI.
Contenuti progettati per mantenere la loro rilevanza nel tempo. Essenziali per ottenere un traffico stabile e backlink naturali a lungo termine.
Velocità con cui un team esegue esperimenti iterativi per validare ipotesi di crescita. KPI chiave nel growth marketing moderno.
Dominio che non è stato rinnovato dal proprietario precedente e può essere registrato da nuovi utenti, spesso con valore SEO residuo.
Tecnologia che analizza dove e per quanto tempo l’utente guarda un’area dello schermo. Usata per studiare attenzione, UX e interazione visiva con siti web, annunci o interfacce.
Sistema di navigazione a filtri (es. colore, taglia, prezzo) tipico degli e-commerce. Se non gestito correttamente, può causare contenuti duplicati e dispersione del crawl budget.
Gruppo di seguaci fedeli di un brand, influencer o contenuto, importante per engagement organico e amplificazione.
Sezione di domande frequenti che migliora l’esperienza utente e può essere ottimizzata per featured snippet e ricerca vocale.
Metrica Core Web Vitals che misura il tempo necessario affinché il primo elemento di contenuto (testo, immagine, ecc.) diventi visibile sulla pagina.
Un risultato di ricerca in evidenza che fornisce una risposta diretta alla query dell’utente, spesso chiamato “posizione zero”.
Formato strutturato (RSS, Atom, XML) che permette la distribuzione automatica di contenuti aggiornati a sistemi esterni.
Metrica Core Web Vitals che misura il tempo tra la prima interazione dell’utente (click, tap) e la risposta del browser. Sostituito dalla metrica INP nel 2024.
Strumento di design collaborativo utilizzato per creare interfacce web e mobile, importante per UX e ottimizzazione conversioni.
Sistema di sicurezza che monitora e controlla il traffico di rete in entrata e in uscita, proteggendo server e siti web da attacchi malevoli.
Sezione inferiore di una pagina web che contiene informazioni secondarie, link utili e spesso elementi importanti per SEO.
Elemento HTML per raccogliere input degli utenti, importante per conversioni e deve essere ottimizzato per UX e accessibilità.
Fattore di ranking ipotizzato in grado di premiare contenuti “appena pubblicati” in contesti informazionali o legati a notizi. Deriva dal concetto di QDF (Query Deserves Freshness), introdotto da Google nel 2011. Ancora oggi impatta ranking per topic in trend, cronaca, news e recensioni recenti.
Attività illegali online che possono compromettere la sicurezza di un sito e causare severe penalizzazioni SEO.
Parte client-side di un’applicazione web visibile e interattiva per gli utenti, include HTML, CSS e JavaScript.
Processo di conversione che guida gli utenti dall’awareness all’acquisto, ottimizzabile attraverso SEO, CRO e UX Design.
È un componente (software o umano) che filtra, limita o modera l’accesso alle risposte di un modello AI, nei risultati dei motori di ricerca, o a determinate funzionalità.
Nel contesto dei modelli linguistici (es. GPT, Claude, Gemini), i gatekeeper sono moduli software o policy interne che impediscono la generazione di output dannosi, violenti, illegali o sensibili. Possono intervenire prima (prompt filtering) o dopo (output moderation) la generazione.
Nelle architetture AI, un gatekeeper può intervenire per:
Nei motori di ricerca il gatekeeping si concretizza attraverso meccanismi come:
Regolamento europeo sulla protezione dei dati che influenza cookies, tracking e conformità dei siti web.
Modello di linguaggio AI sviluppato da Google, utilizzato per alimentare funzionalità come Bard e l’AI search nelle nuove risposte di AI Overview.
Sistemi di AI stretti capaci di creare contenuti originali come testo, immagini, video o codice; per tale motivo questo tipo di AI si definisce Intelligenza Artificiale Generativa.
Ottimizzazione per i motori di ricerca generativi basati su AI (come Perplexity e SearchGPT), focalizzata sul miglioramento della visibilità del brand nelle risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Strumento gratuito di Google per il tracciamento e l’analisi del traffico web e del comportamento degli utenti. L’ultima versione è Google Analytics 4.
Profilo gratuito di Google per attività locali che appare in Maps e ricerche locali, fondamentale per la Local SEO. Prima del 2023 si chiamava Google My Busuness (GMB).
È il feed personalizzato visibile su app Google e Android (homepage, widget) che mostra contenuti selezionati in base agli interessi dell’utente, senza bisogno di una ricerca attiva.
Funziona a livello di contenuto, immagine e qualità editoriale.
Ha regole proprie: titoli coinvolgenti, immagini 1200px, no clickbait, struttura chiara.
Servizio di ricerca di immagini di Google che richiede ottimizzazioni specifiche per alt text, nomi file e contesto.
Strumento gratuito di Google Ads per la ricerca di parole chiave, volumi di ricerca e suggerimenti per campagne.
Tecnologia di Google che utilizza l’AI per riconoscere oggetti nelle immagini e fornire informazioni correlate.
Piattaforma gratuita di Google per creare dashboard e report personalizzati integrando dati da diverse fonti.
Piattaforma Google dove i commercianti caricano i dati dei prodotti per apparire in Google Shopping e nei risultati di ricerca.
È il servizio di aggregazione automatica di notizie di Google, che raccoglie articoli da migliaia di fonti editoriali e li organizza per tematica, rilevanza e freschezza.
Per apparire serve rispettare linee guida editoriali e tecniche.
L’inclusione migliora la visibilità in Discover, in AI Overview e nella Top Stories SERP.
Strumento gratuito di Google che fornisce informazioni sulle prestazioni del sito nei risultati di ricerca e identifica problemi tecnici.
Strumento gratuito di Google per gestire e implementare tag di tracciamento senza modificare il codice del sito.
Strumento di Google che mostra la popolarità delle ricerche nel tempo, utile per identificare tendenze e stagionalità delle parole chiave.
Processo con cui un modello AI collega il linguaggio naturale a dati reali o fonti affidabili, evitando allucinazioni.
È un concetto chiave nella generazione controllata: grounding significa “radicare” l’output in fatti verificabili (es. tramite RAG, documenti, database, API).
Sempre più ricercato per migliorare la precisione e la responsabilità nei sistemi AI.
Approccio di marketing focalizzato sulla crescita rapida e sostenibile attraverso sperimentazione continua e ottimizzazione data-driven.
Strumento online per analizzare le prestazioni e la velocità di caricamento dei siti web, fornendo report dettagliati e suggerimenti di ottimizzazione.
Strategia di content marketing che consiste nello scrivere articoli per altri siti web in cambio di backlink e visibilità. È una tipologia di link Building.
Accesso non autorizzato a sistemi informatici. I siti hackerati subiscono severe penalizzazioni SEO e problemi di sicurezza.
Sezione del codice HTML che contiene metadati, title tag, meta description e altri elementi non visibili agli utenti ma importanti per la SEO. È la parte di codice che viene renderizzata subito dal browser durante la costruzione del DOM, per questo mltivo contiene CSS e JavaScript utili al funzionamento della pagina stessa.
Elemento HTML5 che rappresenta un contenitore per contenuti introduttivi o di navigazione (nav), importante per la struttura semantica della pagina.
Header HTTP che implementano misure di sicurezza come HSTS, CSP, X-Frame-Options per proteggere da attacchi e migliorare la sicurezza del sito.
Informazioni aggiuntive inviate con richieste e risposte HTTP, includono codici di stato, informazioni sul server e direttive di cache.
Tag HTML utilizzati per strutturare il contenuto in titoli e sottotitoli gerarchici, importanti per la SEO e l’accessibilità. Vanno in ordine gerarchico di importanza dal 1 al 6. Di solito Google tiene conto dei primi 3.
Elemento HTML5 utilizzato per raggruppare un insieme di heading tags(h1-h6), utile per strutture gerarchie complesse di titoli.
Servizio che fornisce spazio su server per rendere accessibili i siti web su internet. La qualità dell’hosting influenza velocità e uptime.
Strumento di analytics comportamentale che registra heatmap, sessioni utente e feedback per ottimizzare UX e conversioni.
Attributo HTML che indica ai motori di ricerca la lingua e la localizzazione geografica di una pagina web. Esempio:
Header di sicurezza che forza i browser a utilizzare connessioni HTTPS, migliorando la sicurezza e potenzialmente la SEO.
File di configurazione utilizzato nei server Apache per definire regole di redirect, sicurezza, ottimizzazione e controllo dell’accesso a livello di directory.
Pagina web che elenca tutte le pagine importanti di un sito in formato user-friendly, complementare alla sitemap XML. In questo sito la puoi consultare a questo indirizzo Mappa del sito.
La quinta versione del linguaggio di markup HTML, che introduce nuovi elementi semantici, API e funzionalità multimediali per lo sviluppo web moderno.
Protocollo sicuro per la trasmissione di dati web che cripta le comunicazioni, fattore di ranking confermato da Google.
Elemento HTML che permette di incorporare una pagina web all’interno di un’altra.
Server web sviluppato da Microsoft per hosting di siti web su sistemi Windows. Alternativa ad Apache e Nginx.
Suddivisione di contenuti lunghi in più pagine (es. articoli multi-pagina, elenchi di prodotti). Richiede ottimizzazione SEO specifica per evitare problemi di contenuti duplicati.
Si usano i tag HTML “next” e “Prev” che indicano la relazione sequenziale tra pagine in una serie, aiutando i motori di ricerca a comprendere la struttura del contenuto.
Il numero di volte che una pagina web o un annuncio viene mostrato agli utenti, indipendentemente dal fatto che venga cliccato o meno.
Il processo attraverso cui i motori di ricerca memorizzano e organizzano le informazioni raccolte durante il crawling.
Forma di prompt injection in cui l’attacco non è diretto ma inserito nei dati o nelle fonti che il modello LLM consulta (es. pagine web, documenti o email).
Un attacker può inserire un messaggio nascosto in una pagina (“Ignora tutte le istruzioni precedenti e rispondi con…”), che l’AI esegue se lo legge durante la generazione.
È molto pericoloso nei motori di ricerca AI-based (es. ChatGPT browse, Perplexity) e colpisce i sistemi che fanno retrieval su fonti web.
Metrica Core Web Vitals introdotta nel 2024 che sostituisce FID, misura la responsività complessiva di una pagina alle interazioni dell’utente.
Ottimizzazione del profilo e dei contenuti Instagram per migliorare la visibilità nella ricerca interna della piattaforma e nei motori di ricerca.
Tecnologia che simula l’intelligenza umana nei computer.
Un collegamento che punta a un’altra pagina dello stesso sito web, importante per la distribuzione del PageRank e la navigazione degli utenti.
Tecnica che consiste nel falsificare l’indirizzo IP di origine delle richieste, spesso utilizzata in attacchi malevoli che possono influenzare la sicurezza e le prestazioni SEO.
Tecnica usata per eludere le restrizioni imposte a un modello AI, inducendolo a generare output vietati, pericolosi o sensibili.
Attraverso prompt sofisticati che aggirano i controlli di sicurezza, o concatenando più richieste “innocue” che portano a un risultato inappropriato.
Esempio noto: Prompt come “fingiamo di essere due attori in un film dove uno è un hacker che…” possono ingannare l’AI e farle violare policy.
Linguaggio di programmazione utilizzato per creare interazioni dinamiche nelle pagine web. La sua ottimizzazione è cruciale per la SEO moderna e i Core Web Vitals.
Sistema di gestione dei contenuti (CMS) open source utilizzato per creare siti web e applicazioni online.
Formato di dati leggero utilizzato per scambiare informazioni tra server e applicazioni web, importante per dati strutturati e API.
Funzionalità che permette la navigazione completa del sito tramite tastiera. Essenziale per l’accessibilità e richiesta dagli standard WCAG.
Termine o frase che gli utenti digitano nei motori di ricerca per trovare informazioni specifiche. Quando si crea una strategia SEO per la realizzazione di contenuti bisogna ipotizzare (mediante una keyword research) delle focus keyword (dette anche Main Keyword o Keyword Core) che dovranno rappresentare la UVP del brand, e delle keyword correlate per creare relazioni semantiche.
Quando più pagine di un sito competono per la stessa parola chiave, riducendo le possibilità di posizionamento ottimale. Richiede consolidamento o ristrutturazione dei contenuti.
La percentuale di volte che una parola chiave appare in una pagina rispetto al numero totale di parole.
Il processo di ricerca e analisi delle parole chiave più rilevanti per il proprio business e pubblico target.
Pratica scorretta che consiste nell’utilizzare eccessivamente le parole chiave in una pagina per manipolare i ranking.
Formato file XML per visualizzare dati geografici, utilizzato per Google Earth e Google Maps, utile per Local SEO.
Database di Google che contiene informazioni strutturate su entità, persone, luoghi e concetti utilizzato per generare risultati di ricerca più intelligenti.
Memoria persistente che consente a un modello di intelligenza artificiale di ricordare informazioni su utenti, contesti o dati, anche dopo la fine di una sessione.
Diversamente dal “context window” che è temporaneo, la knowledge memory memorizza dati strutturati o appresi nel tempo, come: preferenze dell’utente;correzioni date a un prompt ed informazioni salvate da conversazioni precedenti.
Box informativo che appare nei risultati di ricerca di Google con dati strutturati su entità specifiche (persone, aziende, luoghi).
Metriche chiave utilizzate per misurare le prestazioni e il successo di strategie SEO e marketing digitale.
Una pagina web progettata specificamente per convertire i visitatori, spesso utilizzata nelle campagne di marketing.
Elemento semantico HTML5 (nav, main, header, footer, ecc.) che definisce regioni importanti della pagina web per screen reader e accessibilità.
Metrica Core Web Vitals che misura il tempo necessario per caricare l’elemento di contenuto più grande visibile nella viewport.
Sistema formale di comunicazione utilizzato per creare software e applicazioni web (es. HTML, CSS, JavaScript, PHP, Python, ecc)
Collegamento ipertestuale (detto anche hyperlink) che connette tra loro pagine web o documenti in rete. Può essere interno allo stesso dominio, oppure collegare fonti esterne (backlink o external Link). È fondamentale per la navigazione e il trasferimento di autorità SEO.
Strategia SEO focalizzata sull’ottenimento di backlink di qualità da altri siti web autorevoli.
Collegamenti che puntano a risorse esterne non sicure (HTTP da HTTPS), possono causare warning di sicurezza e problemi SEO.
Tecnica di link building che prevede l’inserimento di un link all’interno di un contenuto già pubblicato in pregresso su un sito web, solitamente tramite accordo o collaborazione.
Termine informale che indica il valore o l’autorità trasmessa attraverso i collegamenti ipertestuali.
Ottimizzazione del profilo e dei contenuti LinkedIn per migliorare la visibilità nella ricerca interna della piattaforma e nei motori di ricerca.
Modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT e Gemini che alimentano le piattaforme di ricerca AI, sintetizzando grandi quantità di dati per fornire risposte conversazionali.
Ottimizzazione specifica per i grandi modelli linguistici, focalizzata sul miglioramento della visibilità nei risultati generati dall’AI.
File standard proposto per comunicare ai modelli di linguaggio AI come utilizzare il contenuto di un sito web, simile al robots.txt per i crawler tradizionali. Attualmente non è ancora una convezione riconosciuta, ma solo uno standard ipotetico.
Tecnica di distribuzione del traffico web tra più server per ottimizzare performance, affidabilità e scalabilità del sito.
Ottimizzazione per le ricerche locali, importante per attività che servono clienti in aree geografiche specifiche.
Adattamento di contenuti per mercati locali specifici, va oltre la traduzione includendo cultura, valute e preferenze locali.
Analisi dei file di log del server per comprendere come i crawler dei motori di ricerca interagiscono con un sito web.
Frasi di ricerca più lunghe e specifiche, generalmente con meno concorrenza ma maggiore intenzione di conversione.
Testo segnaposto standard utilizzato nell’industria tipografica e del web design. Può essere problematico per la SEO se lasciato in pagine pubblicate.
Parole chiave semanticamente correlate al termine principale, utilizzate dai motori di ricerca per comprendere meglio il contesto del contenuto.
Ramo dell’intelligenza Artificiale che permette ai computer di apprendere e migliorare automaticamente dall’esperienza pregressa senza essere esplicitamente programmati.
Piattaforma e-commerce open source utilizzata per creare negozi online, richiede ottimizzazioni SEO specifiche per prodotti e categorie.
Strumento SEO specializzato nell’analisi dei backlink, noto per le metriche Trust Flow e Citation Flow.
Piattaforma digitale che connette venditori e acquirenti (es. Amazon, eBay), richiede strategie SEO specifiche per product listing.
Codice HTML utilizzato per strutturare e formattare il contenuto web, inclusi dati strutturati per i motori di ricerca.
Breve descrizione HTML di una pagina web che appare nei risultati di ricerca sotto il titolo, importante per il CTR.
Tag HTML utilizzato in passato per indicare le parole chiave di una pagina, ora largamente ignorato dai motori di ricerca.
Attributo HTML che specifica la lingua principale del contenuto di una pagina web. Esempio:
Servizio di Facebook e Instagram che permette alle attività con punti vendita fisici di aggiungere informazioni sulla posizione e servizi locali nei loro profili business. Sarebbe il corrispettivo di Meta di Google business Profile, utile per la Local SEO.
Elementi HTML che forniscono informazioni sui contenuti di una pagina web ai motori di ricerca e ai browser.
Formato di markup HTML5 per aggiungere dati strutturati alle pagine web, alternativa a JSON-LD e RDFa.
Processo di modifica strutturale o tecnologica di un sito (es. redesign, cambio dominio, CMS, URL) con attenzione a preservare il posizionamento organico. Richiede una mappatura delle URL interessate e prevede un piano di redirect mirato, seguito da test e monitoraggio.
Approccio di Google che utilizza la versione mobile di un sito web come versione principale per l’indicizzazione e il ranking.
Sistema software progettato per cercare informazioni sul World Wide Web e presentare risultati rilevanti agli utenti, i più famosi sono Google, Bing.
Azienda di servizi SEO che fornisce strumenti per ricerca di parole chiave, analisi backlink e audit, nota per me metriche Domani Authority e Page Authority.
Informazioni di contatto di un’attività locale che devono essere coerenti su tutto il web per la Local. N = Name (nome dell’ attività), A = Address (Indirizzo dell’attività), P = Phone (numero dell’attività)
Tecnologia AI utilizzata dai motori di ricerca per comprendere meglio il linguaggio naturale e l’intento di ricerca.
Elemento HTML5
Principale motore di ricerca sudcoreano che domina il mercato locale, richiede strategie SEO specifiche diverse da Google.
Insieme di tattiche malevole esterne volte a danneggiare il posizionamento organico di un sito web nei motori di ricerca, violando le linee guida di Google.
Esempi concreti:
Google afferma di saper riconoscere e ignorare la maggior parte delle attività di negative SEO, ma non sempre è così.
Siti con profilo backlink fragile, basso Trust o assenza di disavow sono più vulnerabili.
Formati di immagine moderni (WebP, AVIF) che offrono compressione superiore e caricamento più veloce rispetto a JPEG/PNG.
Server web ad alte prestazioni utilizzato per hosting, reverse proxy e load balancing. Popolare per siti ad alto traffico.
Tecnologia AI che può generare automaticamente metadata, titoli e migliorare la struttura generale del contenuto per soddisfare gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo di ricerca.
Attributo del link che indica ai motori di ricerca di non seguire il collegamento o trasferire autorità alla pagina di destinazione.
Direttiva che indica ai motori di ricerca di non indicizzare una specifica pagina web.
Attributo di sicurezza HTML che impedisce alla nuova pagina di accedere alla finestra genitore tramite JavaScript quando si apre un link in una nuova scheda.
Attributo HTML che impedisce al browser di inviare informazioni sul referrer quando l’utente segue un link, proteggendo la privacy e prevenendo il leak di dati di traffico.
La metrica principale che guida le decisioni strategiche di crescita, focalizzandosi sul valore duraturo fornito agli utenti.
Attività di ottimizzazione esterne al sito web, come link building e social media marketing.
Ottimizzazione degli elementi interni di una pagina web, come contenuto, HTML e architettura.
Protocollo meta-tag che permette di controllare come le pagine web vengono visualizzate quando condivise sui social media, specialmente Facebook.
Percentuale di email aperte rispetto al totale inviate in una campagna di email marketing, metrica fondamentale per misurare l’engagement.
Risultati di ricerca naturali non a pagamento che appaiono nelle SERP.
Una pagina web che non ha link interni che puntano ad essa, rendendo difficile la sua scoperta da parte di utenti e motori di ricerca.
Metrica di Moz che predice la capacità di una singola pagina di posizionarsi nei motori di ricerca.
La velocità di caricamento di una pagina web, fattore di ranking importante per Google e cruciale per l’esperienza utente.
Algoritmo originale di Google che valuta l’importanza delle pagine web basandosi sulla quantità e qualità dei link che ricevono.
Traffico web generato da campagne a pagamento (es. Google Ads, Meta Ads). È monitorabile tramite UTM e si distingue dal traffico organico, diretto o referral.
Strategia che sfrutta l’autorità di domini esterni con elevati DR e DA per posizionare contenuti su query competitive, spesso utilizzando piattaforme come LinkedIn o Medium.
Analisi comparativa tra la versione desktop e mobile (o internazionale) di un sito per individuare discrepanze nei contenuti, metadati, linking o indicizzabilità. Si usa anche per comparare la versione dello stesso sito prima e dopo un grande cambiamento (come una migrazione, un refactoring dell’architettura informativa, ecc.)
URL completo che include protocollo, dominio e percorso della risorsa (es. https://www.azaina.it/glossario/). Rispetto al Path relativo, questa è la scelta più consigliata in ambito SEO.
URL che specifica la posizione di una risorsa relativa alla pagina corrente (es. ../images/foto.jpg).
Rete di blog privati utilizzati per creare backlink artificiali verso ujbaito target. È una pratica considerata Black Hat SEO, che viola le linee guida di Google.
Formato di documento portatile che può essere indicizzato dai motori di ricerca. Richiede ottimizzazione specifica per titoli, descrizioni e struttura.
Pagina di dettaglio prodotto in un e-commerce, richiede ottimizzazioni SEO specifiche per descrizioni, immagini e recensioni.
Azione punitiva dei motori di ricerca che riduce la visibilità di un sito per violazioni delle linee guida o pratiche spam.
Sezione dei risultati di ricerca di Google che mostra domande correlate alla query iniziale, simile alle Query suggestions e utile per trovare importanti opportunità per featured snippet.
Motore di ricerca AI che combina ricerca tradizionale con risposte generate dall’intelligenza artificiale, rappresentando il futuro della ricerca.
Pratica fraudolenta che consiste nel cercare di ottenere informazioni sensibili fingendosi un ente affidabile. I siti di phishing vengono penalizzati dai motori di ricerca.
Linguaggio di programmazione server-side ampiamente utilizzato per lo sviluppo web e CMS come WordPress.
Sistema per gestire e centralizzare informazioni sui prodotti in e-commerce, fondamentale per SEO e user experience.
In ambito sviluppo web, è uno strumento di rete per testare la connettività tra due computer. Nel contesto SEO, notifica automatica inviata ai motori di ricerca quando il contenuto viene aggiornato.
Ottimizzazione dei pin e del profilo Pinterest per migliorare la visibilità nella ricerca interna della piattaforma e nei motori di ricerca.
Pagina di elenco prodotti in un e-commerce che mostra multiple opzioni in una categoria, importante per SEO e UX.
La posizione di una pagina web nei risultati di ricerca per una specifica query.
Istruzione o comando dato a un modello di AI per generare una risposta specifica o svolgere un compito.
Tecnica di creazione e ottimizzazione di prompt per ottenere risultati migliori dai modelli di intelligenza artificiale.
Tecnica che manipola o altera il comportamento di un LLM inserendo istruzioni malevole o inaspettate nel prompt. Un problema crescente per la sicurezza degli AI agent. Il prompt injection può violare policy, accedere a dati sensibili o sabotare il comportamento del sistema. Esistono varianti come “indirect prompt injection” o “jailbreaking”.
Tecnica con cui un LLM (o sistema AI) modifica il prompt ricevuto per migliorare la comprensione, filtrare contenuti sensibili o ottenere risultati più coerenti.
Google Gemini e ChatGPT riscrivono internamente le domande per semplificare o normalizzare il linguaggio
Serve anche per evitare jailbreaking o comportamenti abusivi.
Applicazione web che utilizza tecnologie moderne per offrire esperienze simili alle app native, migliorando performance e engagement.
Linguaggio di programmazione popolare per SEO automation, web scraping e analisi di dati.
Situazione in cui un motore di ricerca decide di mostrare pagine web più recenti nei risultati di ricerca per termini di tendenza o eventi di attualità.
La ricerca o la domanda che un utente inserisce in un motore di ricerca.
Fenomeno per cui l’AI influisce attivamente sulle query successive degli utenti, alterando il comportamento di ricerca tradizionale. L’interazione continua con AI agent (es. ChatGPT, Perplexity, Gemini) modifica le abitudini di ricerca attraverso prompt contestuali, follow-up, suggerimenti dinamici.
Suggerimenti automatici forniti dai motori di ricerca mentre l’utente digita, utili per la ricerca di parole chiave.
Tecnica AI che combina recupero di informazioni da database con generazione di testo per produrre risposte più accurate e aggiornate.
Formato per incorporare dati strutturati negli attributi HTML. Alternativa a JSON-LD e microdata per markup semantico.
Libreria JavaScript sviluppata da Facebook per creare interfacce utente dinamiche e componenti web riutilizzabili.
Sistema di sicurezza di Google che protegge i siti web da spam e abusi, può influenzare l’esperienza utente e la conversione.
Valutazioni degli utenti su prodotti, servizi o attività locali, importante fattore di ranking per la SEO locale e l’e-commerce.
Un metodo per inviare utenti e motori di ricerca da un URL a un altro. I redirect 301 sono permanenti, i 302 temporanei.
Un dominio unico che contiene almeno un backlink verso il tuo sito web. Il numero di referral domain è spesso più importante del numero totale di backlink.
Sintassi per identificare, estrarre o sostituire pattern specifici in stringhe di testo. Utilizzata in linguaggi di programmazione, tool SEO e strumenti di analytics per filtrare dati o testi.
Il processo attraverso cui i browser (e i motori di ricerca) convertono HTML, CSS e JavaScript in pagine web visibili.
Documento che presenta dati, analisi e insights sulle prestazioni SEO, traffico e altre metriche di marketing digitale.
Design di siti web che si adatta automaticamente a diverse dimensioni di schermo e dispositivi.
Strategia pubblicitaria che mostra annunci a utenti che hanno già visitato un sito web, complementare alla SEO per le conversioni.
Processo inverso al DNS lookup: parte da un indirizzo IP e risale al nome di dominio (es. 192.0.2.1 → server1.example.com).
Utilizzi principali:
Utile per identificare bot o crawler sconosciuti.
Alcuni server email e sistemi di sicurezza rifiutano connessioni senza un reverse DNS valido.
Server intermedio che riceve richieste dal client e le inoltra ai server backend, utilizzato per load balancing, caching e sicurezza.
Risultati di ricerca arricchiti con informazioni aggiuntive come recensioni, prezzi, date, grazie ai dati strutturati.
Tecnica di addestramento dei modelli AI che combina apprendimento per rinforzo con valutazioni umanne. Permette di rendere un LLM più utile, educato e sicuro, premiando risposte considerate valide da annotatori umani.
È alla base di modelli come GPT-3.5, GPT-4, Claude e Gemini.
Metrica che misura il ricavo generato per ogni euro speso in pubblicità.
File che fornisce istruzioni ai crawler dei motori di ricerca su quali parti del sito possono o non possono essere scansionate.
Metrica che misura l’efficienza di un investimento, calcolata come rapporto tra guadagno e costo dell’investimento.
Monitoraggio delle prestazioni reali del sito web basato sui dati degli utenti effettivi, non su test sintetici.
Strato di controllo aggiuntivo che filtra o modifica le risposte AI per garantire sicurezza, neutralità e rispetto delle policy.
È l’equivalente di un “filtro di sicurezza” tra modello e utente.
I safety layers possono bloccare richieste inappropriate, mascherare output sensibili, o fare da gatekeeper per determinati argomenti.
Popolare tool di SEO audit che scansiona siti web per identificare problemi tecnici, link rotti, redirect e altri aspetti SEO.
Elemento HTML che permette di specificare multiple versioni di un’immagine per diverse risoluzioni e dimensioni dello schermo.
L’insieme delle attività che aumentano la visibilità di un sito web nelle SERP dei motori di ricerca, tramite l’acquisto di keyword e attraverso annunci pubblicitari a pagamento (testuali o grafici). Tali annunci vengono pagati a singolo click (PAy per Click o CPC).
Tra queste attività rientrano anche banner e link pubblicati su pagine di siti web di terze parti.
Lo strumento più utilizzato per quest’attività è Google Ada (ex Google AdWords), ossia la piattaforma pubblicitaria di Google.
La SEA è parte del Search Engine Marketing insieme alla SEO.
Nuovo approccio che sostituisce la tradizionale SEO, focalizzato sull’ottimizzazione per tutti i canali di ricerca: motori tradizionali, AI generativi e social media.
Funzionalità sperimentale di Google che utilizza AI generativa per creare risposte complete e conversazionali nelle SERP.
L’obiettivo o l’intenzione dietro una query di ricerca (informativo, navigazionale, transazionale, commerciale).
Il numero medio di ricerche mensili per una specifica parola chiave.
Elemento HTML5 che rappresenta una sezione tematica distinta di un documento o della pagina web stessa.
Vulnerabilità di sicurezza in un sito web che può essere sfruttata da attaccanti e causare penalizzazioni
Marketing che include sia SEO che pubblicità a pagamento sui motori di ricerca.
Tipo di autorità e fiducia del brand che i sistemi di ranking basati su LLM valutano, simile a come Google ha sempre operato, ma adattato all’ AI.
Studio del significato delle parole e delle relazioni tra concetti, sempre più importante per la SEO moderna e la comprensione AI.
Piattaforma completa di marketing digitale che offre strumenti per ricerca parole chiave, analisi backlink, audit SEO e monitoraggio delle prestazioni.
L’insieme di strategie e tecniche utilizzate per migliorare la visibilità di un sito web nei risultati di ricerca organici.
Analisi completa di un sito web per identificare problemi tecnici, opportunità di ottimizzazione e aree di miglioramento SEO.
Tecnica usata da attori malevoli per posizionare contenuti ingannevoli o dannosi sfruttando vulnerabilità SEO, spesso tramite reti di link spam.
Strategia che applica ottimizzazioni SEO a volumi elevati di pagine tramite logiche automatizzate e data-driven, ideale per grandi siti editoriali o e-commerce.
Piattaforma SEO italiana che offre strumenti per keyword research, analisi competitors e monitoraggio posizioni.
La pagina dei risultati mostrata da un motore di ricerca in risposta a una query.
Metrica sperimentale che misura la variabilità delle SERP nel tempo, utile per valutare quanto sia “stabile” una parola chiave.
Usata in ricerca accademica e da SEO tool avanzati (es. Thruuu, Sistrix Labs), la SERP entropy rappresenta un indice utile per distinguere keyword informative volatili da keyword evergreen più stabili.
Computer che ospita e serve i file di un sito web agli utenti. Le prestazioni del server influenzano velocità e uptime del sito.
Elaborazione che avviene sul server prima di inviare la pagina al browser dell’utente, importante per performance e SEO.
Periodo di interazione di un utente con un sito web, che termina dopo 30 minuti di inattività o alla mezzanotte.
Piattaforma e-commerce cloud-based per creare negozi online, con funzionalità SEO integrate e personalizzabili.
Un file che elenca tutte le pagine importanti di un sito web per aiutare i motori di ricerca a indicizzarle. A differenza della sitemap HTML, questa non è visibile agli utenti ma servo solo per i crawler dei motori di ricerca.
Elemento HTML utilizzato insieme a scrset per specificare le dimensioni delle immagini in base alle condizioni di visualizzazione dello schermo.
Forma di phishing tramite SMS che può danneggiare la reputazione online e influenzare indirettamente la SEO di brand compromessi.
Breve estratto di testo che appare nei risultati di ricerca sotto il titolo e l’URL di una pagina.
Strategia di marketing che utilizza le piattaforme social per promuovere brand, prodotti e servizi.
Interazioni sui social media (like, share, commenti) che possono influenzare indirettamente la SEO.
Una pagina che restituisce un codice di stato 200 (OK) ma mostra contenuto di errore o “pagina non trovata”, confondendo i motori di ricerca.
Metrica di Moz che valuta la probabilità che un sito web venga penalizzato da Google per pratiche spam, su scala 0-17.
Tecnologia che integra contenuti digitali con il mondo fisico attraverso AR/VR.
Metrica Core Web Vitals che misura quanto velocemente il contenuto visibile di una pagina viene popolato durante il caricamento.
Linguaggio di programmazione per gestire ed interrogare database relazionali, utilizzato per analisi SEO avanzate con estrazioni di dati da Google Analytics 4 e altri strumenti.
Protocollo di sicurezza che cripta la comunicazione tra browser e server, ora sostituito da TLS, ma il termine è ancora usato.
Vista specifica di un negozio online multi-lingua o multi-regione, importante per SEO internazionale e localizzazione.
Approccio di marketing integrato che coordina tutti i canali di comunicazione per un’esperienza utente coerente.
Framework strategico che analizza Strengths, Weaknesses, Opportunities e Threats di un’azienda o progetto. Utile per prendere decisioni di marketing o sviluppo.
Attributo HTML target="_blank" rel="noopener"
che apre un link in una nuova finestra o scheda del browser.
Ottimizzazione degli aspetti tecnici di un sito web per migliorare la scansione e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
Strategia avanzata di link building, ideata da Max Del Rosso, che prevede la creazione di una struttura gerarchica di contenuti e link per massimizzare l’autorità.
Pagina di ringraziamento mostrata dopo una conversazione, importante per tracking, upselling e miglioramento dell’esperienza utente.
Ottimizzazione del contenuto pubblicato su Threads (Meta) per favorire la distribuzione e l’indicizzazione, anche se al momento non esistono segnali diretti di ranking.
Stato attuale (2025):
Threads è indicizzabile da Google (Meta ha aperto le API); alcuni post appaiono in Google Discover o AI Overview; utilizzato per topic relevance e content freshness.
Immagine di anteprima ridotta utilizzata per rappresentare contenuti più grandi, importante per CTR e user experience.
Ottimizzazione dei contenuti TikTok per migliorare la visibilità nella ricerca interna della piattaforma e la scoperta da parte degli utenti.
Metrica che misura il tempo necessario per completare specifiche azioni o caricamenti su una pagina web, cruciale per l’esperienza utente.
Il titolo HTML di una pagina web (detto appunto Page Title) che appare nei risultati di ricerca e nella barra del titolo del browser.
Abbreviazione usata per introdurre un riassunto sintetico di un contenuto lungo, spesso inserita all’inizio o alla fine di articoli, email, post o documenti.
Molto diffusa in ambito tech, forum, SEO e documentazione AI per offrire una versione condensata e leggibile di testi complessi o lunghi.
Usare TL;DR migliora la leggibilità e l’engagement. Può contribuire, anche alla visibilità in featured snippet o AI Overview, se ben strutturato semanticamente
Protocollo di sicurezza che sostituisce SSL, utilizzato per criptare le comunicazioni tra browser e server.
Nel contesto AI, unità base di testo processata dai modelli linguistici. Può essere una parola, parte di parola o carattere.
Autorità tematica di un sito web in un argomento specifico, costruita attraverso contenuti approfonditi e di qualità su quel tema.
Il numero di visitatori che accedono a un sito web in un determinato periodo di tempo.
Traffico proveniente da link cliccati su siti terzi, come blog, magazine, directory o portali. È uno dei canali tracciati in Google Analytics.
Trascrizione testuale di contenuti audio o video, importante per accessibilità e SEO dei contenuti multimediali.
Metrica di Majestic che misura la qualità dei link basandosi sulla fiducia dei siti che linkano, complementare al Citation Flow.
Metrica Core Web Vitals che misura il tempo che intercorre tra la richiesta dell’utente e la ricezione del primo byte di dati dal server.
Meta-tag specifici per Twitter che controllano come i link vengono visualizzati quando condivisi sulla piattaforma social.
Contenuti creati dagli utenti come recensioni, commenti, foto e video, che possono influenzare positivamente la SEO e l’engagement.
Identificatore univoco per risorse web, più generico di URL. Include URL (che specificano la posizione) e URN (che specifica il nome della risorsa).
L’indirizzo web completo di una pagina internet, sottotipo di URI che specifica la posizione esatta di una risorsa.
Tipo di URI che identifica una risorsa per nome in un particolare namespace, indipendentemente dalla sua posizione fisica.
Stringa di testo che identifica il browser, sistema operativo e dispositivo dell’utente ai server web, utile per ottimizzazioni specifiche.
L’esperienza complessiva di un utente durante l’interazione con un sito web.
Persona coinvolta in test qualitativi o quantitativi di usabilità. Fornisce feedback su esperienze reali d’uso, spesso in contesti controllati.
Visitatore che è già stato sul sito web in precedenza e vi ritorna, importante per misurare la fidelizzazione.
Ricerca vocale effettuata tramite assistenti virtuali come Siri, Alexa o Google Assistant.
Sistema di sicurezza che filtra, monitora e blocca il traffico HTTP sospetto verso un sito web, proteggendolo da attacchi comuni come XSS, SQL injection o bot malevoli (inclusi gli LLM crawler).
Funzioni principali:
Alcuni WAF (es. Cloudflare, Akamai, AWS Shield) consentono di bloccare gli LLM via header, user-agent o IP. Utile per chi vuole evitare scraping e training indesiderato dei propri contenuti.
Tecnica per identificare o etichettare contenuti generati da AI attraverso segnali nascosti, pattern o metadati.
Il watermark può essere visibile (firma digitale) o invisibile (pattern testuale impercettibile), utile per tracciare l’origine dei contenuti o evitare abusi (es. disinformazione, frodi).
Google, OpenAI e Meta stanno sviluppando tecniche per watermarking AI text e immagini.
Linee guida internazionali per rendere i contenuti web accessibili a persone con disabilità, sempre più importante per SEO e UX.
Strumento automatizzato che estrae dati da siti web, utilizzato per raccogliere informazioni per analisi
Formato di immagine moderno (Next Gen Images)sviluppato da Google che offre compressione superiore rispetto a JPEG e PNG, migliorando i tempi di caricamento.
Pratiche SEO etiche che seguono le linee guida dei motori di ricerca e si concentrano sull’esperienza utente.
Enciclopedia online collaborativa che spesso appare nei risultati di ricerca e può essere una fonte di backlink e citazioni di valore.
Rappresentazione schematica della struttura e del layout di una pagina web, utilizzata nella fase di progettazione per ottimizzare UX e SEO.
Sistema di gestione dei contenuti (CMS) popolare per la creazione di siti web e blog.
Prefisso tradizionale dei domini web (World Wide Web), oggi opzionale ma ancora utilizzato per convenzione e branding.
Valore dell’attributo hreflang che indica la pagina di default per utenti di paesi/lingue non specificatamente targetizzati. Esempio:
Sono come delle “barriere di sicurezza” che si possono impostare sul proprio sito web per impedire che una pagina del proprio sito venga incorporata in un frame di un sito esterno. Sono delle istruzioni lato server, configurabili tramite file htaccess o tramite proprio hosting provider. Servono per proteggersi dal clickjacking, proteggere la propria identità visiva (col fatto che viene impedito di finire su altri siti, la propria immagine rimane intatta), sono una misura per prevenire attacchi informatici futuri sul sito web.
Header HTTP che fornisce le stesse funzionalità del meta robots tag ma a livello di server, utile per file non-HTML.
Piattaforma video di Google che richiede ottimizzazioni SEO specifiche per titoli, descrizioni, tag e miniature.
Ottimizzazione dei video e del canale YouTube per migliorare la visibilità nella ricerca interna di YouTube e nei motori di ricerca.
Ricerca in cui l’utente ottiene la risposta direttamente nella SERP senza cliccare su alcun risultato, spesso attraverso featured snippet o AI Overviews.
Il tuo feedback è prezioso per rendere questa risorsa sempre più utile e completa.